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2008 | Marettimo, TP
Sulle pendici dell'isola di Marettimo, a circa 250 metri sopra il livello del mare è possibile trovare un sito archeologico con una serie di edifici risalenti al I secolo aC.
Grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo, l'isola di Marettimo è stata, nel 36 a.c. un importante avamposto militare, un faro, usato da Sesto Pompeo per la difesa della Sicilia e in seguito un eremo per i monaci in cerca di vita spirituale.
Il faro romano è l'edificio meglio conservato del suo genere in tutto il Mediterraneo e, altrettanto eccezionale in Sicilia, è la chiesa normanna (XII secolo) derivante da modelli greci.
Recentemente, sono state condotte due campagne di scavi nel 1994 e nel 2007.
Nel 2007-08, sotto l’alta sorveglianza della soprintendenza bb.cc.aa. di trapani (dir. Del servizio r. Giglio), nell’ambito di un progetto di restauro e valorizzazione del complesso monumentale (dir. lavori M. G. Sercia), è stata ampliata l’area di scavo. Durante l'ultima campagna è stato scoperto centro monastico protobizantino del V-VI secolo dC, insieme a una chiesa - a tre navate - e una fonte della stessa epoca. Questa scoperta è particolarmente importante in quanto è il primo monastero di questo periodo che si trova in Sicilia, anche sebbene ci siano prove scritte che ci siano stati una serie di eremi e monasteri in Sicilia e nelle isole circostanti.
L'isola di Marettimo si trovava lungo una delle vie marittime più importanti dell'antico Mediterraneo e lungo la strada usata dai pellegrini che vanno da Cartagine a Roma. La chiesa e il suo carattere sono simili nelle tecniche di piano e di costruzione utilizzate a quelle della Bizacena, in particolare a quelle di Sufetula.